Le pericolosa vita del Ragno Crociato

 

Se gli uomini sapessero quanti sono i ragni che li circondano...

Innanzitutto i ragni non sono insetti come molti credono, sono artropodi appartenenti alla classe degli Aracnidi assieme agli acari e agli scorpioni ed esistono da circa 400 milioni di anni.  

Fra le quasi 40.000 specie di aracnidi conosciute, solo circa un migliaio vive nell'Europa centrale. Alcuni studiosi sostengono che gli insetti avrebbero da tempo dominato la terra se non ci fossero stati i ragni.

Purtroppo hanno una cattiva reputazione e numerose sono le dicerie sui ragni, ma sono inoffensivi per l'uomo, a parte qualche eccezione. La famosa Tarantola (Lycosa tarentula) ha una puntura che è meno dolorosa di quella di un'ape. Ma è circondata da molte leggende, come quella che racconta che chi è morso dalla Tarantola si scatena in una danza sfrenata, la "tarantella".

 

Vita in una ragnatela

Primo giorno, primo di ottobre

Un grosso Ragno crociato è apparso sulla mia terrazza. Ha tirato un filo dall'alto verso il basso di circa 2 metri e mezzo, agganciandosi ad una sedia. E' risalito e spostandosi sul bordo della tenda arrotolata sotto il tetto ha formato una V. Poi è ridisceso attaccando il filo alla tela cerata del tavolo creando una N leggermente sgangherata. Risalendo lungo il primo filo e spostandosi lungo il bordo della tenda ha creato una W. Altri fili hanno dato vita ad un intreccio con 29 raggi e 53 cerchi a spirale. Ho costatato subito che i fili portanti non sono collanti e solo i fili concentrici sono appiccicosi. Ho guardato sui miei libri e mi sono reso conto che si tratta di una femmina di Araneus diadematus.

Secondo giorno

Diverse mosche, una vespa, e altri due insetti che ho visto già avvolti nella seta, sono rimasti nella rete.

Terzo giorno

Oggi il Ragno crociato si è dato da fare e ha creato una rete favolosa con ben 42 raggi. Partendo dall'esterno, dal primo filo verticale, ha unito il tutto con ben 63 cerchi a spirale concentrica. Oltre 2500 nodi! Alla fine la meravigliosa tela aveva la forma di un'ellisse verticale larga 50 centimetri e alta ben 80 centimetri. Il centro a dire la verità è alquanto caotico. Ma soltanto in apparenza. La parte centrale della tela, per un diametro di circa 20 centimetri è libero da cerchi. Solo fili che vanno al centro in maniera apparentemente disordinata, con buchi dalle forme irregolari: quadrilateri, pentagoni, esagoni, rigorosamente irregolari... Infatti il Ragno crociato, rimanendo immobile al centro, sente le vibrazioni della tela, sente se un raggio viene sollecitato. Un gioco di forze in movimento avvertono il Ragno... Sente se un filo viene mosso da un insetto che è rimasto impigliato e si dibatte per liberarsi... Nella maggior parte dei casi un insetto che finisce nella tela ne rompe una piccola parte, forma un buco che il Ragno crociato ripara senza regole precise tirando magari un filo tra un raggio e l'altro per non allargare troppo la tela...

Una libellula ha colpito la rete, squarciandola e distruggendo tutta la parte destra. Il Ragno crociato ha capito subito che c'è stato un disastro e giunto sul posto ha costatato il grande vuoto e si è ritirato verso l'alto. Ma era già sera.

Quarto giorno

La rete era veramente uno sfacelo. Tutta squarciata in più punti aveva poco di quel bel gioco geometrico... E' il crepuscolo dell'alba, le luci sul viale sono ancora accese. Non ho visto come ha fatto, ma ad un certo momento verso le otto del mattino ho visto il Ragno crociato che si rimangiava i fili della tela danneggiata ieri sera. Li riassorbiva. Non so come fa. Nel giro di un'ora la rete è stata rifatta più bella di quella di ieri... Nel pomeriggio, colpita dai raggi del sole in controluce, si illumina, diventa molto appariscente e vistosa. Sembra accesa di luce propria fosforescente! Visti con una lente i fili concentrici sono composti di milioni di goccioline vischiose...

Quinto giorno

Giornata piovosa. Il ragno se ne sta rannicchiato in una piega della tenda sotto il tetto senza muoversi per tutto il giorno. Verso sera è apparso il sole al tramonto di striscio e il Ragno crociato è sceso dal suo alloggio, ha visionato la tela e poi in meno che non si dica l'ha riassorbita, se l'è mangiata e poi l'ha rifatta completamente.

Sesto giorno

Il Ragno crociato rimane tutto il giorno al centro della tela rifatta il giorno precedente. Il cielo è grigio e sono pochi gli insetti in circolazione. Solo verso sera una mosca rimane appiccicata ai fili. E' un attimo. In un istante la mosca è raggiunta e in pochi secondi, forse cinque, è avvolta in una specie di nastro che il Ragno crociato espelle velocemente dalle ghiandole filifere dell'addome. Con le zampe anteriori, dotate di pettini uncinati, arrotola la mosca che in men che non si dica si trova completamente avvolta in un drappo di seta trasparente, paralizzata in ogni suo movimento. Poi il ragno la stacca dal filo e se la porta al centro dove inizia il banchetto, penetrandola con gli artigli dei cheliceri, paralizzandola con il veleno e poi succhiando fuori tutto il nutrimento possibile...

Settimo giorno

Giornata calda. Il Ragno crociato ha rifatto la tela di buon ora stamattina, appena i raggi del sole sono arrivati. Non ha ancora terminato la realizzazione dei cerchi a spirale quando un'ape rimane impigliata nella rete. Tenta di liberarsi. Non fa in tempo. Il Ragno crociato, abbandonato il suo lavoro appena ha percepito una strana vibrazione e tensione del filo, con un guizzo arriva sulla preda. Dopo averla afferrata con le zampe anteriori la gira e rigira velocemente varie volte avvolgendola con la seta che fuoriesce sotto forma di numerosi minuscoli fili ma in gran quantità dall'addome. L'ape tenta di difendersi, estrae il pungiglione, ma ali e zampette sono paralizzate dalla colla del nastro collante, dal nastro bianco. In meno di 10 secondi l'ape era avvoltolata nella seta, come in un lenzuolo funebre. Poi il Ragno crociato taglia con precisione e abilità, con le spine delle zampe, il filo su cui era appesa e se la porta al centro della rete dove la fissa su un altro filamento. E torna al lavoro che aveva abbandonato, il filo a cerchi, e finisce di tessere la tela. Come ha fatto a ricordare che l'aveva lasciata incompiuta? Incredibile. Finita la sua opera, ritorna al centro a testa in giù, afferra la sua preda, vedo che punge l'ape con l'artiglio dei cheliceri che sono come due denti grigi, e inserisce succhi digestivi nell'ape, prima di riassorbili.

Nel giro di una giornata ben sette api rimangono intrappolate nella rete. Ma il ragno è così sazio che dopo averle avvoltolate nella seta le abbandona ancora vive, come mummie... Vedo che nell'involucro dove il ragno le ha imprigionate cercano di tanto in tanto di muoversi.

Constato anche che i moscerini non sono apprezzati o non sono di gradimento al Ragno crociato.

Ottavo giorno

Mi sorprende il fatto che quando il Ragno crociato si sente minacciato, magari per la presenza di un uccello che si posa sulla ringhiera della terrazza, o la mia faccia troppo vicina, riesce con un ingegnoso sistema di tira e molla sui fili a muoversi velocemente come un elastico. E' impressionante la sveltezza di questo va e vieni. L'estrema elasticità dei fili e di tutta la tela, che può dilatarsi e allungarsi di oltre il 10 per cento, permette al Ragno crociato di zigzagare come una molla, rendendosi quasi invisibile per la rapidità del movimento.

Credo che la complessità delle forze in gioco rendono molto forte la tela del ragno crociato. Un'alternanza di tirare e mollare di grande abilità, un esercizio di equilibrio ad alta tensione! Ho calcolato che il centro della ragnatela in questo moto si sposta di oltre 30 centimetri.

Nono giorno

Giornata fredda e nuvolosa. Il Ragno crociato non si è mosso ed è rimasto tutto il giorno rannicchiato in una piega della tenda arrotolata sotto il tetto.

Decimo giorno

Giornata fredda. Ho visto l'amico ragno scendere lungo il filo portante principale, fare un giro di ispezione nella sua rete disastrata e poi risalire e rannicchiarsi nel suo rifugio, da dove non si è più allontanato per tutta la giornata. Guardando da vicino la tela del Ragno crociato mi sono reso conto che i fili circolari e concentrici sono formati da centinaia e migliaia di goccioline microscopiche, quasi invisibili a occhio nudo come perline infilate in un sottilissimo filo. Ho quindi voluto collaudare la resistenza dei fili a spirale della rete. Con la punta di una matita ho appena sfiorato il filo che è subito rimasto incollato. Le goccioline sono incredibilmente collanti. Per staccarla ho dovuto allontanare la matita, il filo si è teso, allungato e solo quando tutta la rete ha formato quasi un imbuto, si è staccato. Non si è rotto. Osservando con una lente ho visto che le goccioline appiccicose in quel punto erano sparite, sono rimaste incollate alla punta della matita. Medesimo discorso quando ho toccato con il polpastrello di un dito un paio di fili della rete. Questi sono rimasti incollati alla pelle, staccandosi solo dopo una resistenza notevole che ho persino percepito. Mi immagino che cosa possono fare un'ape, una mosca o una farfalla di fronte a una così diabolica colla!

Undicesimo giorno

La rete è rimasta tutto il giorno completamente distrutta. Si notavano solo i lunghi fili portanti verticali.

Dodicesimo giorno

Stamattina presto il Ragno crociato ha rifatto la rete, completamente. E' più piccola di quella degli altri giorni. Infatti conta 21 raggi e solo 51 cerchi a spirale. Il sole è arrivato sulla rete verso le undici illuminandola, o meglio dando luce alle migliaia di goccioline delle spirali.

Tredicesimo giorno

In mattinata ho notato, poco lontano dalla grande ragnatela, un piccolo ragno con lunghe zampe che si calava dall'alto. Ma poi non ci ho più fatto caso. Nel pomeriggio mi sono accorto che il medesimo ragnetto si trovava dalla parte opposta, a nord della ragnatela. Aveva teso un filo che scendeva dal soffitto e che si collegava con il filo che sosteneva tutta la rete dalla parte settentrionale della ragnatela del grosso Ragno crociato. Mentre osservavo tutta la costruzione, mi sono reso conto che pian piano il ragnetto si avvicinava, mi pare con molta circospezione, alla grande tela circolare, fino ad arrivare a circa 50 centimetri dal cerchio più esterno. Il piccolo ragno con le spine della punta di una zampa alzava davanti a sé il filo su cui era sistemato e lo mollava facendolo vibrare a ritmo regolare. Il Ragno crociato che era immobile al centro della sua tela ad un certo momento, dopo alcuni minuti che il ragnetto scuoteva o strimpellava il filo su cui era appeso, si è messo sull'attenti, si è girato verso l'alto e poi a piccoli scatti si è diretto verso la periferia della ragnatela, raggiungendo il filo appena teso dal piccolo Ragno crociato maschio. Sono andato a vedere sui libri e ho costatato che si tratta di un maschio di Araneus diadematus, incredibilmente più piccolo della femmina. A questo punto anche il grosso Ragno crociato ha iniziato a scuotere con la zampa anteriore destra il filo dove era appeso il piccolo maschio. Scuotendo con le zampette il filo era iniziata la danza frenetica che prelude all'accoppiamento... Il piccolo Ragno crociato maschio si era assicurato anche ad un altro filo nel caso avesse dovuto fare un salto mortale per una rapida ritirata. Una serenata a suon di strimpellate, durata una buona mezz'oretta. Il maschietto si avvicinava faceva l'atto di accoppiarsi con l'addome, per poi ritirarsi velocemente... E così è andato avanti per diversi minuti. Poi la femmina si è fatta più tranquilla, si è messa a testa in giù mentre il maschietto di tanto in tanto mimava l'atto dell'accoppiamento, senza però mai toccare o raggiungere l'addome della femmina. Ogni volta che il maschietto si avvicinava strimpellava sempre più velocemente, quasi in maniera isterica sul filo con le punte delle zampe, facendolo vibrare... Una frenesia d'amore... Una danza bellissima di approcci e allontanamenti, toccate e fughe. Non avevo mai assistito alla corte sfrenata di un piccolo maschio, verso una enorme femmina di ragno. Ad un certo momento la femmina è rimasta immobile e allora il maschietto si è fatto temerario e ha tentato l'accoppiamento... Un secondo, forse meno, e in un attimo il ragnetto si è trovato avvolto dalla seta della grossa femmina di Ragno crociato e in men che non si dica ha sentito i cheliceri con l'artiglio acuminato piantarsi nel suo corpo. Il veleno ha fatto subito effetto e il maschio del Ragno crociato non si è più mosso. A differenza delle povere api che nei giorni precedenti erano lasciate vive in un involucro di seta pronte per servire da pasto nei momenti di carestia...

Dal Quattordicesimo giorno in avanti

Dopo essersi pappato il maschio, il Ragno crociato è rimasto tutto il giorno a testa in giù sulla parte alta del filo portante meridionale. Giornate brutte. Il Ragno crociato ha rifatto solo una volta la tela senza catturare nulla e poi si è rifugiato lassù, in alto, senza più badare alla sua rete.

L'ho visto ancora diverse volte nei giorni seguenti, scendere al massimo una ventina di centimetri e poi ritirarsi nella piega della tenda e rimanere quasi immobile.

Venticinquesimo giorno.

Il ragno crociato è sparito. Dopo alcuni giorni di brutto tempo in cui è rimasto nascosto nella piega della tenda stamattina non c'è più. E' anche possibile che sia servito da cena a qualche pettirosso che in questi giorni ho visto frequentemente cibarsi dei rimasugli lasciati cadere a terra dal ragno.

Primavera dell'anno seguente

Nel piccolo orticello a lato della mia terrazza, molto simile al giardino di Renzo, ci sono diverse piante che hanno ripreso vita dopo il "letargo" invernale. Tra la salvia e le erbe che crescono nelle vicinanze è comparsa una pallina gialla. Uno dei tanti gialli della primavera! Ha attirato la mia attenzione solo quando la pallina è esplosa, come un fuoco di artificio.

Vista da vicino la pallina si è rivelata una cucciolata di Ragno crociato (Araneus diadematus) con i piccolissimi ragni gialli e neri, uno appiccicato all'altro, in posizione di difesa... Ma appena ho sfiorato con un dito la pallina gialla, i ragnetti spaventati sono fuggiti in tutte le direzioni.

Non so quanti erano, ma almeno un centinaio! E' arrivata la nuova generazione!

 

Di Ely Riva

 

 

 

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